sabato 28 dicembre 2013

La fuga in Egitto


Sotto il titolo del Blog e in questo post due particolari della Cappella della Fuga in Egitto al Sacro Monte di Varallo.
Guardando queste foto ho scoperto particolari che non sempre balzano all'occhio durante le visite al luogo sacro. Per esempio non ricordavo l'Angelo che fa da guida. 
La presenza degli Angeli in questo periodo liturgico è considerevole.  
Un Angelo appare in sogno a Giuseppe nelle varie occasioni; gli Angeli annunciano la nascita di Gesù; un Angelo avverte i Magi di non tornare da Erode.

Spero non vi dispiaccia (l'immagine è un po'cruda) di guardare questo particolare della Cappella della Strage degli Innocenti legata alla fuga in Egitto.


Giacomo Paracca, terracotta policroma, ca. 1587, Sacro Monte di Varallo, Cappella XI


  

martedì 24 dicembre 2013

Notte Santa







LA NOTTE SANTA

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,

ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto avete per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe.

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

Guido Gozzano

sabato 21 dicembre 2013

In bocca al lupo




Me lo sono sempre chiesto ed ora ho trovato una spiegazione plausibile.


IL VERO SIGNIFICATO DEL DETTO "IN BOCCA AL LUPO"


Non tutti conoscono la bellezza del significato del modo di dire "in bocca al lupo". 
L'augurio rappresenta l'amore della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all'altra, per proteggerli dai pericoli esterni. 
Dire "in bocca al lupo" è uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona. 
E' la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca. 

Da oggi in poi non rispondete più "crepi" ma "grazie di cuore".

venerdì 20 dicembre 2013

Le più belle canzoni di Natale - Le più belle città a Natale - John Lenn...

Natività a Varallo Sesia


Siccome mi piace cambiare le immagini del Blog a seconda del periodo e dei miei stati d'animo, ho imparato a riportare in un post l'immagine del momento che successivamente andrebbe persa.
Questa in alto è la foto del gruppo "Natività" del Sacro Monte di Varallo che fa parte di un complesso di cappelle chiamato Betlemme.
L'anno scorso avevo postato la seguente che si trova vicino e riguarda l'adorazione dei pastori.


E' da qualche tempo che non mi reco al Sacro Monte anche se è abbastanza vicino. E' stato ristrutturato non molti anni fa e aveva ricevuto la visita di Giovanni Paolo II. 
Quando il tempo sarà migliore mi riprometto di andarci.
Ne avevo già parlato in un post tempo fa.



sabato 14 dicembre 2013

Santuario di Oropa (Biella)

Ecco alcune notizie che ho ricavato dal sito del Comune di Biella.

A tredici chilometri dal centro abitato, a 1180 metri s.l.m, si trova il Santuario della Madonna Nera di Oropa, il più celebre luogo di pellegrinaggio del Piemonte, uno dei più importanti d’Italia e forse il più antico santuario mariano dell’occidente.

La leggenda fa risalire al santo Vescovo di Vercelli Eusebio, rifugiatosi fra questi monti per sfuggire a una persecuzione nel 369, la conservazione in una nicchia di un masso erratico di una statua lignea della Madonna (presunta opera di san Luca evangelista), da lui portata fino ad Oropa da Gerusalemme.
In realtà, i primi documenti riguardanti il santuario risalgono al XIII secolo.
Durante la peste del 1599, la città di Biella fece voto di erigere una nuova chiesa e così sorse quella attuale dopo l’abbattimento della chiesetta dugentesca.


La Statua della Madonna Nera misura m. 1,32 di altezza ed è in legno Cirmolo (pianta resinosa).

A Oropa la Madonna Nera, contrariamente a quanto si riscontra nella Vergini nere del periodo romanico ( raffigurate sedute in trono a simboleggiare la Sedes Sapientiae), viene presentata in piedi con il Bambino seduto sul braccio sinistro , a sua volta benedicente (con la mano destra) e con l’uccellino (simbolo della Passione), nella mano sinistra. 
Stilisticamente questa statua è stata, in via ipotetica, riferita all’area aostana intorno al 1295.

giovedì 12 dicembre 2013

La Vergine di Oropa a Biella


Sabato 7 Dicembre alle ore 15, l'antica statua della Madonna di Oropa è stata accompagnata in processione, dal monte dove risiede, al duomo di Biella recentemente restaurato. 

Un migliaio di persone si sono avviate a piedi al seguito della Vergine Nera e intanto la notte è sopraggiunta con le sue ombre a rendere più vivida la luce di Maria.




E' scesa a portare la sua benedizione al popolo biellese e a tutti coloro che, anche da lontano, sono venuti ad incontrarla.





Eccola al suo arrivo in città. 



in Duomo




Nel frattempo la gente lungo il percorso è andata via via aumentando. Qualcuno è rimasto stupito che ancora oggi, in un mondo che pare secolarizzato, la Madonna abbia attirato a sé migliaia di persone.


Io non ho partecipato a questa bella processione, ma il giorno dopo mi sono recata a Biella, in Duomo, dove la Vergine resterà per una settimana, per salutarla e rivolgerle una calorosa preghiera.

foto di Andy Rossi

giovedì 21 novembre 2013

Neve

                                                 Alpe Devero (VB) foto di Luigi Ferrario

E' apparsa oggi per la prima volta, mista a pioggia, ma abbastanza consistente da lasciare sul prato e sulla strada una poltiglia. 

Non amo la neve come molti, o almeno non la amo più. 
Mi piace soltanto vederla da lontano sulle montagne o nelle cartoline e nelle foto. 

domenica 17 novembre 2013

Pillola per lo spirito

                                                     
                                                     Giotto: Cristo giudice della Storia


Salmo 97

Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

domenica 3 novembre 2013

Al cimitero il 1° Novembre


Mi sono commossa leggendo questo mio post di alcuni anni fa.

sabato 2 novembre 2013

NOVEMBRE di Giovanni Pascoli



Ci sono alcuni momenti nei quali ricordo la mia passata vita di insegnante elementare. Questo è uno di quelli. 
Sono andata a cercare una poesia per il mese di Novembre, proprio come facevo un tempo. Allora sfogliavo libri e riviste didattiche, ora c'è Internet.
A pensarci bene, forse non sarebbe adatta a dei bambini.


NOVEMBRE

Gemmea l'aria, il sole così chiaro 
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, 
e del prunalbo l'odorino amaro 
senti nel cuore...


Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.


E' l'estate
fredda, dei morti.

venerdì 1 novembre 2013

Salvatore Adamo




Ho trovato questa bella playlist di Salvatore Adamo, il cantante della mia giovinezza che oggi compie 70 anni. Non mi è stato possibile condividerla con le immagini, ma cliccando il link di Youtube si può ascoltare per intero. Credo che viva ancora in Belgio dove si era trasferito con la sua famiglia. E',secondo me, uno dei cantanti migliori degli anni sessanta, ma purtroppo é stato un po' dimenticato. 

http://www.youtube.com/v/SQ3TuNaDRVc?version=3&list=RD02SQ3TuNaDRVc&autohide=1&showinfo=1&autoplay=1&attribution_tag=-0H1xg4jeGR1uKmeByvgtw&feature=share

mercoledì 23 ottobre 2013

Testa vuota



E' da molto tempo che non posto più nulla. Mi sembra di avere la testa vuota e che non vi sia dentro nessun pensiero che possa interessare gli altri. Vengo ogni giorno qui e leggo i vostri post, pur non commentando sempre. 

Nel Blog di una amica ho letto che qualcuno sostiene che "se non si commenta è per mancanza di sostrato mentale". Cos'è il sostrato? Forse voleva dire "substrato". Oh povera me!
No, penso di avere ancora il "substrato", ma che la stanchezza che mi ha portato questo autunno si faccia sentire un po' tanto. E' autunno sì, ma sono le primavere che incidono.

Oggi è piovuto tantissimo e mi sa che non promette bene per domani. E' meglio pensare che l'acqua ci serve, purchè non faccia danni. 
Tornerò presto, almeno spero.

p.s. Dalle mie parti si dice "testa vuota come una zucca". Ma la zucca è vuota?

giovedì 3 ottobre 2013

Migranti




Muniti di sogni:
fedeli compagni di viaggio
e di utopie,
col fiato grosso
e piedi ormai stanchi,
seguono rotte
già sature di viandanti stremati,
e strappano
da mani rattrappite
dal freddo notturno del deserto,
frammenti di mappe inventate.
E vanno le genti,
da sempre,
in cerca di stelle polari e
terra nera,
ventre certo di vita,
rifugio sicuro di eutopia,
per costruire luoghi
fatti di sole caldo
e tenerezza lieve.
Ma a volte l'approdo agognato
nasconde insidie peggiori
di quelle scampate
per caso.
A volte
l'approdo agognato
riserba epilogo triste
peggiore di quello schivato.
Ed è di nuovo buio sull'umanità
incapace di ricordare
storie già scritte
di inenarrabili
misfatti...
Eppure vanno le genti
da sempre
in cerca
di mondi altri
per lasciare traccia
della speranza
che vive nel cuore
di ogni migrante
che da sempre intraprende viaggi
per salvare se stesso
e l'Umanità.


da "Parole Clandestine" di Elisa Kidanè

sabato 21 settembre 2013

Lucia Merli


Una pittrice che mi piace molto e della quale già altre volte ho parlato qui. 
Non ho ancora avuto l'opportunità di visitare una sua mostra. Qualcuno di voi potrebbe non essere lontano da Piacenza e quindi approfittare di questa occasione. 
Per il mio Blog autunnale ho scelto l'immagine di uno dei suoi quadri di natura morta. 

Un omaggio a lei con questo quadro dolcissimo.

Maternità

domenica 15 settembre 2013

La preghiera



Sono rimasta molto colpita da questa riflessione sul valore della preghiera e desidero condividerla.

Chi prega riceve grandi doni dalla sua preghiera, prima ancora di ricevere quello che chiede. La preghiera calma i turbamenti dell'anima, assopisce la collera, scaccia la gelosia, spegne la cupidigia, diminuisce e inaridisce l'attaccamento ai beni di questa terra, procura allo spirito una pace profonda.


San Giovanni Crisostomo

domenica 1 settembre 2013

Settembre

Vecchia poesia, bellissima e sempre nuova. Mi piace: forse perchè la conosco a memoria. 




Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?
da PensieriParole
da PensieriParole

sabato 24 agosto 2013

Il gabbiano, simbolo di libertà


L'immagine del gabbiano è in genere portatrice di sensazioni inebrianti legate al senso di libertà e di spazio, al sentirsi immersi nella luce e partecipare intimamente e profondamente della vita.

Presente in alcuni miti e racconti indiani come colui che possiede la luce, il gabbiano è un animale che vola sul mare e sulla terraferma, in solitudine o in grandi stormi, che ci ciba di pesce fresco appena catturato o di resti rinvenuti nelle discariche di immondizie, che resta indipendente e libero pur vivendo a stretto contatto con l’uomo e non mostrando timore nei suoi confronti.

Il gabbiano è un grande esempio di adattabilità, di utilizzo delle proprie risorse per sopravvivere, di capacità di vivere la bellezza e la leggerezza dell’esistenza senza dimenticare il senso pratico, la concretezza che lo fa ritornare a terra a becchettare qua e là come un animale da cortile. Ma nelle sue scorribande aeree esprime tutto il piacere della libertà, nei suoi gridi rauchi e sgraziati la gioia della vita e del movimento.

Nel libro di R. Bach “Il gabbiano Jonathan Livingstone” il protagonista è un giovane gabbiano che compie un viaggio di ricerca interiore verso il senso dell’esistenza, verso l’esperienza e l’accettazione della vita. La narrazione si snoda dal puro e semplice apprezzamento di ciò che la natura rende disponibile, al mondo delle idee che sfocia in una consapevolezza più profonda della propria natura di essere vivente.

In questa prospettiva il gabbiano, con il suo candido innalzarsi sopra le onde del mare, diventa nei sogni il simbolo di un contatto profondo e intimo con la natura, ma pure della gioia di vivere, di comprensione ed accettazione di ogni fase ed esperienza della vita.

Il gabbiano compare raramente nei sogni, ma la sua immagine è in genere portatrice di sensazioni inebrianti legate al senso di libertà e di spazio, al sentirsi immersi nella luce e partecipare intimamente e profondamente della vita. (dal Web)




mercoledì 10 luglio 2013

Un po' di vacanza.



Con questa bella Vergine del Botticelli vi auguro di poter fare qualche giorno di vacanza. Io staccherò un po' la spina, ma non è detto che non ritorni qualche volta qui.

sabato 6 luglio 2013

Buon compleanno.

una rosa di Nik

Oggi compio gli anni. Non vi dico quanti, ma sono tanti quanti bastano. 
Ringrazio il Signore per la vita che mi ha dato, anche se qualche volta mi ha messo duramente alla prova.

Ho ricevuto auguri che mi hanno fatto molto piacere, ma ho apprezzato soprattutto quello dei miei famigliari, in particolare un biglietto scritto dalla mia Francesca con l' aiuto della sorella. L'ho attaccato alle piastrelle della cucina per averlo sempre davanti e ricordarmi ogni giorno che c'è amore intorno a me.


Chiara, Andrea e Francesca a Lourdes qualche anno fa.

venerdì 21 giugno 2013

21 Giugno San Luigi


Gigli bianchi per l'onomastico del mio papà. Manca da troppi anni.

giovedì 6 giugno 2013

Sera di giugno



La luna doveva già essere alta dietro il monte
Tutta la pianura, allo sbocco della valle, era illuminata da un chiarore d'alba.
A poco a poco al dilagar di quel chiarore, anche nella costa cominciarono a spuntare i covoni raccolti in mucchi, come tanti sassi posti in fila.
Degli altri punti neri si muovevano per la china, e a seconda del vento giungeva il suono grave e lontano dei campanacci che portava il bestiame grosso, mentre scendeva passo passo verso il torrente.
Di tratto in tratto soffiava pure qualche folata di venticello più fresco dalla parti di ponente e per tutta la lunghezza della valli udivasi lo stormire delle messi ancora in piedi.

Giovanni Verga

venerdì 31 maggio 2013

Ecco la mia vita

Van Gogh


Ecco la mia vita declina di giorno in giorno,
e i miei peccati crescono.

Signore, Dio delle anime e dei corpi, 
tu conosci l’estrema fragilità della mia anima e della mia carne.

Concedimi forza nella mia debolezza, 
sostienimi nella mia miseria.
Dammi un animo riconoscente;
che mi ricordi sempre dei tuoi benefici,
Signore, pieno di bontà.

Non ricordare i miei numerosi peccati, 
perdona tutti i miei tradimenti.
Signore, non disdegnare la nostra preghiera, 
la preghiera di un misero.

Conservami la tua grazia, sino alla fine,
custodiscimi come per il passato.
Signore, ti lodo e ti glorifico,
nonostante le mie indegnità,
perché la tua misericordia con me non ha avuto limiti.

Sei stato per me aiuto e protezione.
Sia lodato in eterno il tuo nome.


S. Efrem ( 373)

sabato 18 maggio 2013

Iris




Sono fiori molto belli, molto delicati e , come tutte le cose belle e delicate, non durano molto specialmente in annate come questa nelle quali la pioggia la fa da padrona.
Il mio papà ne aveva di blu nell'orto dove i fiori erano pochi perchè lo spazio doveva essere occupato dalla verdura, più utile, diceva lui. C'erano soltanto le dalie, i crisantemi (utili per il cimitero) e questi iris in un angolo che dovevano avere molti anni e, non so come, si erano salvati.
Qualche volta chiedevo di piantare qualche altro fiore, ma lui era irremovibile. D'altra parte l'orto non era molto grande. Io allora non capivo, ma comprendo ora.
Adesso avrei del posto per piantare fiori, ma poi dovrei curarli. Per ora mi accontento di guardare quelli di Nik che sono molto belli.

giovedì 16 maggio 2013

Gianna


Te ne sei andata, non ti vedrò più, non ascolterò più le tue battute simpatiche e pungenti, non faremo più i nostri lunghi discorsi.
La vita ci ha separato definitivamente. Prima era la distanza a farlo, ma c'era sempre la speranza che ci saremmo riviste presto. Quante volte ti ho rimproverata di non voler usare il pc. Mi sarebbe piaciuto molto scriverti, inviarti foto, sarebbe stato più facile tenerci in contatto, ma tu no: eri rimasta quella di un tempo, compagna di banco e di collegio che ricordavo bene. Se dicevi no, era no. Il pc era troppo complicato. Ma il tuo amore per me era tangibile e non è mai venuto meno nonostante gli anni e le difficoltà.
Ricordo quando ti arrabbiavi perchè io, che invece non sapevo dire di no, aiutavo qualche compagna nello studio e tu ti sentivi trascurata. Non era così: per me sei sempre stata al primo posto.
Sono passati gli anni, la vita è cambiata, sei diventata mamma prima di me e io ne sono stata felice. Conservo ancora la prima foto del tuo bambino. Ti ho sentita vicina in ogni momento e soprattutto in quello brutto brutto che ha segnato la mia vita. Non dimenticherò mai te e tuo marito qui con un bellissimo Stephanotis in mano: da quel momento è stato il mio fiore preferito.
Ieri ho pianto molto mentre finalmente ti ero vicina e mi sembrava che tu mi vedessi e ne fossi contenta. 
La pioggia battente ha accompagnato il breve percorso fino alla chiesa e si è mescolata alle lacrime. La tua bara coi fiori sollevata in alto è rimasta nei miei occhi.
Addio, Gianna.

sabato 11 maggio 2013

Mamma



Un triste giorno
tu mi hai lasciata
E ora vivo senza di te

Oggi un ricordo
mi frulla in mente.
Ero bambina,
eri il mio mondo:
“Voglio morire
prima di te”

Sono cresciuta:
un altro mondo,
un’ altra strada
davanti a me.

Un giorno fosti
tu la bambina
e forse io
non ti ho curata e
non ti ho amata
come tu allora

hai amato me.

(Censorina 2008)

mercoledì 8 maggio 2013

Madre dei viventi.



Oggi, 8 Maggio, è una delle giornate in cui a Pompei si recita la famosa supplica alla 
Vergine del Rosario che ben conosciamo. Per questa giornata io ho trovato questa bella antica preghiera.


Madre dei viventi

Sollevami sulle ali della tua preghiera, 
o Madre dei viventi, 
affinché, quando lascerò 
questa valle di lacrime, 
possa marciare speditamente 
verso la dimora celeste, preparata per noi, 
e sia dolce e leggera la fine di una vita 
così carica e pesante di iniquità.

Cambia in festa di gioia 
il mio giorno d’angoscia, 
sii mia avvocata, domanda, supplica:
io credo nella tua purezza indicibile, 
ma credo anche
nella tua potente intercessione.

Aiutami nel pericolo,
o benedetta fra le donne.

Ottienimi la riconciliazione,
o Madre di Dio.

Preoccupati della mia miseria,
o tabernacolo dell’Altissimo.

Tendi la mano a me, che sto cadendo, 
o tempio del cielo.

Glorifica in te il Figlio tuo:
si degni egli di operare divinamente 
in me il miracolo del perdono
e della misericordia. 

Serva e Madre di Dio:
sia esaltato in me il tuo onore, 
sia proclamata in te la mia salvezza.

(San Gregorio di Narek sec.XI)

sabato 4 maggio 2013

La mia casa di un tempo

Ogni tanto riaffiorano i ricordi. Oggi è stata Etta a farli tornare a galla con le belle foto della sua casa di un tempo.
Io non ne ho, ma, tempo fa, avevo scritto una poesia e l'ho già postata su questo blog qualche anno fa. 
Chiedo scusa per la ripetizione, ma forse qualcuno di voi non l'ha letta.


martedì 23 aprile 2013

Il calore lunare


Un bellissimo dipinto di Lucia Merli mi ha dato lo spunto per augurare la buona notte a chi passa di qui.  E' valido anche per chi passerà domani o dopo.
Ho sempre pensato che la luna fosse fredda, ma forse non è così.

Qui  un altro quadro di Lucia (Barcarolo).



martedì 16 aprile 2013

E' fiorita


E' la mia magnolia. Sono più di vent'anni che è davanti casa mia ed è per me una presenza importante. L'altro giorno una amica di mio figlio, passando di qua, ha voluto scattare questa foto: è particolare perchè è solo una parte della pianta, ma è molto bella con quell'angolo di cielo azzurro che da molto mancava.
Potrei parlarvi a lungo dell'amore che ho per questa pianta, ma, per non tediarvi troppo, allego questa che oso chiamare "poesia" che le ho dedicato qualche anno fa.

      AUTUNNO

Cielo sereno, tiepido sole,
colori accesi nei boschi intorno,         
ultime rose nel mio giardino.
Silente parla la gran magnolia
mentre raccolgo le sparse foglie
e mi rammenta i suoi molti doni.

“ In primavera corolle rosa
offrii al tuo sguardo in gran bellezza.
Ricordi quanto l’anima tua
ne fu estasiata e colmo il cuore?
Venne indi il vento e un bel tappeto
sotto i tuoi piedi ti diedi in dono.      

Lasciati i fiori, ecco le foglie
offrir la chioma d’un verde intenso
pel refrigerio di afose ore.
La lunga estate la vide intatta,
tu ne godesti, ma fosti grata?
Ora soltanto te ne rammenti.

Il verde intenso tal più non è:
or brune ed ocra quelle mie foglie
da queste braccia fuggon veloci.

    
Volano in terra, sul prato, ovunque:
musica offrono al passo svelto,
salvan la zolla dall’invernal gelo.

Spoglia di tutto, coi mesti rami,
un grande dono ancor tengo in serbo:
l’amico sole, non più nascosto,
giunger potrà alla tua dimora
e illuminare i freddi giorni,
tanto temuti, del triste inverno.”

Tace ora esausto l’albero amico
e si prepara al lungo sonno.
Che posso dirgli? “Magnolia, grazie.
Dormi serena, tutto mi hai dato.
I dolci fiocchi ti copriranno
a ripararti dal grande gelo.

Il tuo risveglio io attenderò”.


sabato 6 aprile 2013

Aprile


Aprile

Per sapere la gioia dell'aprile,
bisogna, amici, uscir per i sobborghi,
mirare il cielo, le vie dorate e gli orti,
e i colli che traspaiono laggiù.

Serenità divina! azzurro e azzurro! ...
I carrettieri passano cantando; 
si rincorrono i bimbi strepitando;
Stan sull'uscio le donne a comarò. 

Una gallina ci attraversa il passo, 
e becca ai nostri piedi un verme rosso;
gli anitroccoli biondi accanto al fosso
si spulciano con gaia alacrità...

Prime foglie tremanti su la rama
nuda, o lucenti sulla terra bruna!
Si vorrebbe baciarle ad una ad una,
piangendo di dolcezza e di bontà.

Ecco un pèsco fiorito, più soave
di soave fanciulla adolescente,
ecco un ciliegio più forte e splendente
dell'uomo arriso dalla gioventù.

Una distesa d'orti. In primo piano:
selvette d'insalata ricciolina, 
viali d'aglio, qualche testolina 
di fagiolo che spunta a far cucù; 

dietro: tappeti di varia verdura 
distesi in simmetria, tende pezzate,
molli trapunte scure fiocchettate 
di verze gialle e cavolfiori blu;

nello sfondo: robinie che la guazza
ha ingioiellato di puri diamanti,
un filare di pioppi palpitanti...
e il cielo azzurro... la serenità! 

Si va col passo dei conquistatori, 
col cuore acceso nell'aperta mano.
Vogliam gettarlo, amici, al ciel lontano,
o al balcone che primo s'aprirà?..

Diego Valeri


Fin dal primo verso il poeta sottolinea la particolare sensazione di gioia che suscita questo mese e ci invita ad assaporarlo in tutta la sua completezza, immergendoci nella natura.
 Nello sfondo azzurro spiccano le figure sulle quali il poeta sofferma la sua attenzione; ognuna di esse  è presentata con il suo particolare carattere: tutte insieme formano una scena piena di animazione.
Possiamo vedere con quanta garbata delicatezza il poeta passa dall'osservazione delle persone a quella degli animali che meglio si adattano al quadro, cogliendoli nel
loro aspetto più caratteristico.



giovedì 4 aprile 2013

Sequenza di Pasqua




Ascoltando questo canto gregoriano della Pasqua tornano alla mia mente i bei ricordi di quando facevo parte del coro parrocchiale "Madonna della fontana". 
Lo cantavamo a quattro voci alternando le femminili e le maschili come richiede la sequenza, così tradotta in Italiano.


1 Alla Vittima pasquale

i Cristiani offrano inni di lode.

2a. L'Agnello ha redento il suo gregge:

Cristo innocente

ha riconciliato al Padre i peccatori.


2b. Morte e Vita hanno combattuto

in un duello prodigioso, il Signore

della vita era morto: ora è vivo e trionfa


3a. "Raccontaci, Maria:

che cosa hai visto lungo il cammino?".

"Ho visto il sepolcro del Cristo vivente

e la gloria del Cristo risorto;

3b. ho visto gli angeli suoi testimoni,

il sudario e le vesti.

È risorto Cristo, mia speranza:

vi precederà in Galilea".

4b. Noi sappiamo che Cristo è risorto
dai morti realmente:

tu, Re di vittoria, abbi pieta di noi.




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